Risanamento NO DIG
RISANAMENTO NO DIG
Pulizia delle Condotte Fognarie
La pulizia delle condotte ha lo scopo di rimuovere tutti i depositi, sedimenti, incrostazioni ed altri materiali in esse presenti, sia con finalità manutentiva sia per permettere la successiva ispezione e l’intervento di relining. Le operazioni di pulizia saranno effettuate indipendentemente dai diametri e dai gradi di intasamento presenti nelle condotte e dovranno compiersi necessariamente secondo il senso di scorrimento dei liquami, dai rami periferici a quelli principali, utilizzando apparecchiature ordinarie o, qualora necessario, anche speciali (autobotte con sistema di riciclo, capacità non inferiore a 10 m3, portate superiori ai 300 Lit/min con pressione superiore ai 200 bar). Per la rimozione dei depositi sabbiosi e melmosi verrà impiegata una speciale testata ad ogiva collegata al canal-jet ed azionata dalla reazione di getti d’acqua uscenti ad alta pressione dagli eiettori di propulsione.
Per la demolizione di depositi solidificati sulle pareti e sul fondo della tubazione si impiegherà una testata ad ugelli orientabili verso i depositi solidi oppure potrà essere richiesto l’impiego di testata di fresatura azionate da motore idraulico.
Qualora fosse necessario tagliare apparati radicali penetrati all’interno delle tubazioni sarà impiegata una fresa idraulica munita di coltelli tagliaradici fissati ad una testata rotante.
Infine saranno utilizzate le attrezzature più opportune per l’asportazione di materiali inerti (sabbia, ghiaia, pietrame ecc.) che si dovessero accumulare nelle camerette di ispezione a seguito della pulizia delle condotte o comunque per qualsiasi causa.
Al termine delle operazioni le condotte e le camerette saranno perfettamente pulite, prive di qualsiasi deposito ed idonee all’esecuzione dell’ispezione televisiva, dei collaudi e degli interventi di relining non distruttivo.
l residui delle operazioni di pulizia verranno caricati su idoneo mezzo (avendo cura di evitare spandimenti), e infustati in contenitori forniti dalla committente in aree interne allo stabilimento
L’ispezione televisiva delle condotte ha lo scopo di individuare e rendere visibili gli eventuali problemi presenti sulla linea. Le condotte dovranno essere ispezionate, dopo aver eseguito la pulizia, nella loro completa estensione, mediante telecamera a colori e a circuito chiuso montata su trattore semovente filoguidato in versione antideflagrante, avente testa regolabile in altezza e con possibilità di ruotare per 360° e 270°, autofocus, illuminazione adeguata regolabile, possibilità di variare la velocità di avanzamento o arretramento, il tutto comandato dall’interno dell’unità mobile di controllo sulla quale sono installati, oltre ai videoregistratori, computer dotati di un apposito software che permette agli ispettori di compilare schede tecniche dedicate per ogni tratto ispezionato.
Si dovrà predisporre un sistema di classificazione dei difetti secondo uno schema di facile consultazione che permette di catalogarli secondo la loro gravità e di individuare la priorità d’intervento o di riparazione con le opportune metodologie. Al termine dell’indagine televisiva saranno messi a disposizione i seguenti dati: - Rapporti grafici a colori dei tratti ispezionati da pozzetto a pozzetto contenenti tutti i dati interessanti per la valutazione dello stato della condotta (distanze, liquido trasportato, tipo di tubo ecc. ) e con evidenziate e mappate le eventuali anomalie, opportunamente identificate secondo lo schema della tabella di classificazione.
- Relazione tecnica sullo stato della condotta
- Raccolta fotografica
- Supporto informatico su DVD.
Il relining delle condotte consiste nella realizzazione, all’interno della tubazione danneggiata di un nuovo tubo in fibroresina epossidica che assumerà tutte le funzioni idrauliche e strutturali della condotta stessa. Esso consiste nell’infilare, all’interno della condotta da rivestire, una guaina precedentemente impregnata. L’avanzamento della guaina è ottenuto per mezzo di una spinta aerostatica. La pressione dell’aria consente una adesione costante della guaina impregnata alle pareti della condotta. In tal modo vengono ricostruite tutte le superfici di qualsiasi forma, anche se estremamente danneggiate. Una volta terminato l’inserimento della guaina, la resina viene indurita per mezzo del calore ottenuto riscaldando l’aria precedentemente immessa nella guaina stessa e somministrando vapore.
Il container denominato KrasoMix®30, di proprietà SECOM S.r.l., è una attrezzatura utilizzata per la miscelazione precisa di sistemi di resina per la riabilitazione dei tubi che garantisce la massima qualità della resina e la sicurezza sul posto di lavoro. Il KrasoMix®30 è progettato in modo che l’utente abbia la possibilità di miscelare direttamente dai serbatoi interni. Il sistema di spinta della calza impregnata è un sistema combinato e automatizzato allestito in un container, composto da un estroflessore, una caldaia, un bruciatore e i vari componenti e accessori di collegamento. Nell’inversione ad aria, la guaina impregnata viene avvolta all’interno di una camera di estroflessione ossia su un tamburo al quale è collegata una sagola. Il terminale della calza posto all’interno dell’estroflessore viene sigillato mentre l’altro viene rivoltato attorno all’anello di uscita.
Successivamente, dopo aver collegato un compressore aria all’estreflessore, nel sistema di inversione con tamburo la messa in pressione con aria all’interno dell’estroflessore provoca il rivoltamento e l’avanzamento verso l’esterno della calza. Dunque, l’introduzione della calza nella tubazione pre-esistente avviene per inversione mediante aria.
Nella fase successiva, attraverso una caldaia di adeguata potenza (620 kW) e in relazione all’entità del risanamento, si immette aria riscaldata all’interno della condotta, per velocizzare il processo di polimerizzazione della resina. Al fine di monitorare ed eventualmente documentare il processo di riscaldamento e raffreddamento, è installato un misuratore per il controllo della temperatura nei diversi punti e nelle varie fasi di polimerizzazione.
Il sistema di spinta della calza impregnata è un sistema combinato e automatizzato allestito in un container, composto da un estroflessore, una caldaia, un bruciatore e i vari componenti e accessori di collegamento. Nell’inversione ad aria, la guaina impregnata viene avvolta all’interno di una camera di estroflessione ossia su un tamburo al quale è collegata una sagola. Il terminale della calza posto all’interno dell’estroflessore viene sigillato mentre l’altro viene rivoltato attorno all’anello di uscita.
Successivamente, dopo aver collegato un compressore aria all’estreflessore, nel sistema di inversione con tamburo la messa in pressione con aria all’interno dell’estroflessore provoca il rivoltamento e l’avanzamento verso l’esterno della calza. Dunque, l’introduzione della calza nella tubazione pre-esistente avviene per inversione mediante aria.
Nella fase successiva, attraverso una caldaia di adeguata potenza (620 kW) e in relazione all’entità del risanamento, si immette aria riscaldata all’interno della condotta, per velocizzare il processo di polimerizzazione della resina. Al fine di monitorare ed eventualmente documentare il processo di riscaldamento e raffreddamento, è installato un misuratore per il controllo della temperatura nei diversi punti e nelle varie fasi di polimerizzazione.
La prova di tenuta ha lo scopo di individuare quei punti di rete che presentano problemi di fuoriuscita e/o infiltrazioni di liquidi dal terreno dovuti alla falda acquifera. l singoli tratti di condotta vengono chiusi con appositi palloni otturatori che consentono il riempimento della tubazione. Vengono poi sottoposti per 30 minuti alla pressione di 0,5 bar, controllata con un piezometro o un manometro (del tipo Tutto-Inox DN 150 fondo scala bar 2,5 classe di precisione 1.6). Durante questo tempo viene misurata l’eventuale perdita di acqua o aria. I quantitativi massimi di acqua che possono essere perduti dai vari tipi di canalizzazione non dovranno superare i valori calcolati secondo la norma DIN 4033 ora UNI EN 1610.
La prova di tenuta pneumatica si considera superata, se la pressione di collaudo resta invariata nell’arco temporale della prova stessa. Ove non sia possibile eseguire la prova con le predette modalità, a causa di pozzetti inaccessibili o comunque situazioni d’impossibilità a posizionare palloni otturatori tratto per tratto, si effettua il riempimento a filo terreno del tratto di linea che si è potuto isolare, misurando l’eventuale discesa dell’acqua dai pozzetti d’ispezione.
Per la prova di tenuta dei pozzetti d’ispezione si procede chiudendo con appositi palloni otturatori tutti i tubi che si immettono o partono dal manufatto e riempiendolo fino al filo del terreno di acqua. La valutazione avviene misurando l’eventuale abbassamento del liquido e mediando le tolleranze ammesse dalla norma UNI EN 1610. l risultati di queste prove dovranno essere riassunti in una serie di tabelle e quindi allegati alle relazioni.
Pulizia delle Condotte Fognarie
La pulizia delle condotte ha lo scopo di rimuovere tutti i depositi, sedimenti, incrostazioni ed altri materiali in esse presenti, sia con finalità manutentiva sia per permettere la successiva ispezione e l’intervento di relining. Le operazioni di pulizia saranno effettuate indipendentemente dai diametri e dai gradi di intasamento presenti nelle condotte e dovranno compiersi necessariamente secondo il senso di scorrimento dei liquami, dai rami periferici a quelli principali, utilizzando apparecchiature ordinarie o, qualora necessario, anche speciali (autobotte con sistema di riciclo, capacità non inferiore a 10 m3, portate superiori ai 300 Lit/min con pressione superiore ai 200 bar). Per la rimozione dei depositi sabbiosi e melmosi verrà impiegata una speciale testata ad ogiva collegata al canal-jet ed azionata dalla reazione di getti d’acqua uscenti ad alta pressione dagli eiettori di propulsione.
Per la demolizione di depositi solidificati sulle pareti e sul fondo della tubazione si impiegherà una testata ad ugelli orientabili verso i depositi solidi oppure potrà essere richiesto l’impiego di testata di fresatura azionate da motore idraulico.
Qualora fosse necessario tagliare apparati radicali penetrati all’interno delle tubazioni sarà impiegata una fresa idraulica munita di coltelli tagliaradici fissati ad una testata rotante.
Infine saranno utilizzate le attrezzature più opportune per l’asportazione di materiali inerti (sabbia, ghiaia, pietrame ecc.) che si dovessero accumulare nelle camerette di ispezione a seguito della pulizia delle condotte o comunque per qualsiasi causa.
Al termine delle operazioni le condotte e le camerette saranno perfettamente pulite, prive di qualsiasi deposito ed idonee all’esecuzione dell’ispezione televisiva, dei collaudi e degli interventi di relining non distruttivo.
l residui delle operazioni di pulizia verranno caricati su idoneo mezzo (avendo cura di evitare spandimenti), e infustati in contenitori forniti dalla committente in aree interne allo stabilimento
L’ispezione televisiva delle condotte ha lo scopo di individuare e rendere visibili gli eventuali problemi presenti sulla linea. Le condotte dovranno essere ispezionate, dopo aver eseguito la pulizia, nella loro completa estensione, mediante telecamera a colori e a circuito chiuso montata su trattore semovente filoguidato in versione antideflagrante, avente testa regolabile in altezza e con possibilità di ruotare per 360° e 270°, autofocus, illuminazione adeguata regolabile, possibilità di variare la velocità di avanzamento o arretramento, il tutto comandato dall’interno dell’unità mobile di controllo sulla quale sono installati, oltre ai videoregistratori, computer dotati di un apposito software che permette agli ispettori di compilare schede tecniche dedicate per ogni tratto ispezionato.
Si dovrà predisporre un sistema di classificazione dei difetti secondo uno schema di facile consultazione che permette di catalogarli secondo la loro gravità e di individuare la priorità d’intervento o di riparazione con le opportune metodologie. Al termine dell’indagine televisiva saranno messi a disposizione i seguenti dati: - Rapporti grafici a colori dei tratti ispezionati da pozzetto a pozzetto contenenti tutti i dati interessanti per la valutazione dello stato della condotta (distanze, liquido trasportato, tipo di tubo ecc. ) e con evidenziate e mappate le eventuali anomalie, opportunamente identificate secondo lo schema della tabella di classificazione.
- Relazione tecnica sullo stato della condotta
- Raccolta fotografica
- Supporto informatico su DVD.
Il relining delle condotte consiste nella realizzazione, all’interno della tubazione danneggiata di un nuovo tubo in fibroresina epossidica che assumerà tutte le funzioni idrauliche e strutturali della condotta stessa. Esso consiste nell’infilare, all’interno della condotta da rivestire, una guaina precedentemente impregnata. L’avanzamento della guaina è ottenuto per mezzo di una spinta aerostatica. La pressione dell’aria consente una adesione costante della guaina impregnata alle pareti della condotta. In tal modo vengono ricostruite tutte le superfici di qualsiasi forma, anche se estremamente danneggiate. Una volta terminato l’inserimento della guaina, la resina viene indurita per mezzo del calore ottenuto riscaldando l’aria precedentemente immessa nella guaina stessa e somministrando vapore.
Il container denominato KrasoMix®30, di proprietà SECOM S.r.l., è una attrezzatura utilizzata per la miscelazione precisa di sistemi di resina per la riabilitazione dei tubi che garantisce la massima qualità della resina e la sicurezza sul posto di lavoro. Il KrasoMix®30 è progettato in modo che l’utente abbia la possibilità di miscelare direttamente dai serbatoi interni. Il sistema di spinta della calza impregnata è un sistema combinato e automatizzato allestito in un container, composto da un estroflessore, una caldaia, un bruciatore e i vari componenti e accessori di collegamento. Nell’inversione ad aria, la guaina impregnata viene avvolta all’interno di una camera di estroflessione ossia su un tamburo al quale è collegata una sagola. Il terminale della calza posto all’interno dell’estroflessore viene sigillato mentre l’altro viene rivoltato attorno all’anello di uscita.
Successivamente, dopo aver collegato un compressore aria all’estreflessore, nel sistema di inversione con tamburo la messa in pressione con aria all’interno dell’estroflessore provoca il rivoltamento e l’avanzamento verso l’esterno della calza. Dunque, l’introduzione della calza nella tubazione pre-esistente avviene per inversione mediante aria.
Nella fase successiva, attraverso una caldaia di adeguata potenza (620 kW) e in relazione all’entità del risanamento, si immette aria riscaldata all’interno della condotta, per velocizzare il processo di polimerizzazione della resina. Al fine di monitorare ed eventualmente documentare il processo di riscaldamento e raffreddamento, è installato un misuratore per il controllo della temperatura nei diversi punti e nelle varie fasi di polimerizzazione.
Il sistema di spinta della calza impregnata è un sistema combinato e automatizzato allestito in un container, composto da un estroflessore, una caldaia, un bruciatore e i vari componenti e accessori di collegamento. Nell’inversione ad aria, la guaina impregnata viene avvolta all’interno di una camera di estroflessione ossia su un tamburo al quale è collegata una sagola. Il terminale della calza posto all’interno dell’estroflessore viene sigillato mentre l’altro viene rivoltato attorno all’anello di uscita.
Successivamente, dopo aver collegato un compressore aria all’estreflessore, nel sistema di inversione con tamburo la messa in pressione con aria all’interno dell’estroflessore provoca il rivoltamento e l’avanzamento verso l’esterno della calza. Dunque, l’introduzione della calza nella tubazione pre-esistente avviene per inversione mediante aria.
Nella fase successiva, attraverso una caldaia di adeguata potenza (620 kW) e in relazione all’entità del risanamento, si immette aria riscaldata all’interno della condotta, per velocizzare il processo di polimerizzazione della resina. Al fine di monitorare ed eventualmente documentare il processo di riscaldamento e raffreddamento, è installato un misuratore per il controllo della temperatura nei diversi punti e nelle varie fasi di polimerizzazione.
La prova di tenuta ha lo scopo di individuare quei punti di rete che presentano problemi di fuoriuscita e/o infiltrazioni di liquidi dal terreno dovuti alla falda acquifera. l singoli tratti di condotta vengono chiusi con appositi palloni otturatori che consentono il riempimento della tubazione. Vengono poi sottoposti per 30 minuti alla pressione di 0,5 bar, controllata con un piezometro o un manometro (del tipo Tutto-Inox DN 150 fondo scala bar 2,5 classe di precisione 1.6). Durante questo tempo viene misurata l’eventuale perdita di acqua o aria. I quantitativi massimi di acqua che possono essere perduti dai vari tipi di canalizzazione non dovranno superare i valori calcolati secondo la norma DIN 4033 ora UNI EN 1610.
La prova di tenuta pneumatica si considera superata, se la pressione di collaudo resta invariata nell’arco temporale della prova stessa. Ove non sia possibile eseguire la prova con le predette modalità, a causa di pozzetti inaccessibili o comunque situazioni d’impossibilità a posizionare palloni otturatori tratto per tratto, si effettua il riempimento a filo terreno del tratto di linea che si è potuto isolare, misurando l’eventuale discesa dell’acqua dai pozzetti d’ispezione.
Per la prova di tenuta dei pozzetti d’ispezione si procede chiudendo con appositi palloni otturatori tutti i tubi che si immettono o partono dal manufatto e riempiendolo fino al filo del terreno di acqua. La valutazione avviene misurando l’eventuale abbassamento del liquido e mediando le tolleranze ammesse dalla norma UNI EN 1610. l risultati di queste prove dovranno essere riassunti in una serie di tabelle e quindi allegati alle relazioni.